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Buon 25 aprile!

IL 25 APRILE E IL PAPAVERO ROSSO

UNA STORIA PER RICORDARE IL DOLORE DELLA GUERRA

Fu un ufficiale medico canadese durante la Prima Guerra Mondiale, il tenente colonnello John McCrae, a descrivere poeticamente i campi del Belgio fioriti di papaveri e cadaveri nella sua famosa "In Flanders Fields" ("Nei campi delle Fiandre"), che scrisse il 3 maggio 1915 dopo aver assistito alla morte di un caro amico.

Sui campi delle Fiandre:

Sui campi delle Fiandre sbocciano i papaveri
in mezzo a tante croci, che, in lunghe file uguali,
segnano il nostro posto, una per ciascuno.
Nel cielo ancora volano le allodole cantando,
ma il rombo dei cannoni confonde quella voce.

Noi siamo i morti uccisi dalla guerra.
Non molti giorni fa eravamo vivi:
ci sorrideva l’alba
ed il tramonto ci affascinava con i suoi colori,
noi amavamo ed eravamo amati.
Ed, ecco, riposiamo sui campi delle Fiandre.

Proseguite voi la nostra lotta contro il nemico per la libertà.
Le nostre mani cadono, ma a voi la torcia passano
degli ideali eterni d’ogni uomo.
Siano le vostre mani ormai a tenerla in alto.
Se non ricorderete perché noi siamo morti,
più non avremo pace ne’ riposo,
pur se nei campi aperti delle Fiandre
seguiteranno a crescere i papaveri.

Proprio in seguito al successo della poesia, nacquero negli Stati Uniti le prime spille a forma di papavero per la raccolta di fondi destinati agli orfani di guerra. L'idea fu ripresa in Francia da madame E. Guérin che iniziò a vendere papaveri fatti a mano per raccogliere offerte per i bambini poveri delle zone devastate dalla guerra.

Nel 1921 l'ex comandante in capo dell'esercito inglese, Earl Haig, decise di appoggiare entusiasticamente l'utilizzo delle medesime spille di madame Guérin per una campagna della Royal Legion. Da allora i papaveri rossi sono per tutta la cultura anglosassone indissolubilmente associati al ricordo dei caduti in battaglia.

 

GABRIELE D’ANNUNZIO

Il grande Gabriele D'Annunzio anticipò la stessa "In Flanders Fields", scrivendo, nel 1902, il "Ditirambo I", lirica contenuta nell'"Alcyone", il Terzo libro delle "Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi". Nello stralcio riportato sotto (vv. 69-80) si trovano di nuovo i papaveri rossi, che ricordano al poeta il sangue versato sui campi di battaglia (la lirica è ambientata nell'Agro Romano).

Vidi campo di rossi
papaveri vasto al mio sguardo
come letto di strage,
come flutto ancor caldo
sgorgato da una ecatombe.
Non mai più fervente rossore
veduto avean gli occhi miei grandi,
e tutta la mia vita tremava
dalle radici
come s'io mi svenassi
sul sacro tuo suolo
con vene giganti.

 

IL CAMMINO DI UN SOLDATO: PAUL MELENDY

Chiudiamo questa singolare panoramica con una piccola chicca. Un po' di tempo fa è stata trovata una Bibbia tascabile, di quelle che venivano distribuite ai soldati alleati nella Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un oggetto piuttosto singolare, che era dotato di una copertina di acciaio. Da qui il nome di "heart protector", "protettore del cuore", sia in senso spirituale che, quindi, materiale; di fatto, è ormai accertato che quel tipo di protezione non sarebbe mai stata in grado di fermare un proiettile, ma chissà, magari un colpo di striscio...

Fatto sta che il proprietario della Bibbia, tale Paul Melendy, riportò sulle prime pagine delle annotazioni che ci fanno conoscere qualcosa di lui; scopriamo che partecipò alla avanzata alleata lungo la nostra penisola, e che tornò a casa sano e salvo alla fine della guerra.

Immaginate lo stupore, mentre state sfogliando la "pocket Bible" di Paul Melendy, nel trovare, schiacciati tra le sue pagine, proprio dei papaveri rossi! Paul li avrà verosimilmente raccolti nei campi durante l'avanzata alleata che risaliva faticosamente la nostra penisola e, alla luce dei nostri ragionamenti sul loro significato simbolico, sicuramente ben noto al nostro Paul, chissà che non siano lì a ricordare qualche compagno caduto.

Trattandosi di ragazzi caduti per renderci la libertà, come minimo si meritano, a margine di questa lettura, anche il nostro ricordo, non credete?